Nato nel 2015 ad + optic è uno studio interdisciplinare che spazia dalla teoria della percezione all’auto-etnografia e le arti visive e performative con l’obiettivo di raccontare e tradurre lo spazio tra – il gap . Un sentire originato dallo spazio interstiziale che, in quanto figlia adottiva italiana di origine afroamericana, sento di abitare.
Originariamente le mie ricerche intravedevano nel gap un contenitore di energia compressa: una spinta creatrice dall’identità molteplice, complessa e multiforme, che poteva arrivare a rappresentare sia spazi (distanze, divari ecc.) sia persone, stati d’animo, parole e cose .
Oggi il gap sono io : l’identità complessa che mi porto dietro e il corpo che, nel frapporsi tra la vita privata e quella pubblica, viene percepito prima di tutto il resto.
Dove non arriva l’immagine, a volte arriva la parola e viceversa : nei film che guardo e nei libri che leggo e cito, cerco struttura e conforto, così da campo di ricerca – adoptic – si è trasformato in diario talvolta emotivo altre supponente.