Ciao Alessia,
E’ un piacere ricevere le tue domande e mi sono preso il tempo necessario per rispondere il meglio possibile. Non ho mai analizzato le mie passioni e per me non è stato semplice per niente, ma credo sia bello a volte fermarsi e pensare a quello che si fa e perché. Bene cominciamo:
1) Non credo nasca da un evento in particolare. E’ come se un torrente scorresse dentro al mio lavoro, al mio freetime e nelle mie relazioni. Una passione che abbraccia le attività e sulla quale sto basando la mia vita.
2) In realtà non ho mai inserito il video, l’ho solo aggiunto. Viviamo in un mondo veloce e particolarmente social e visual. Una volta si comprava un vinile e lo si ascoltava con le orecchie oggi persino la musica più bella si ascolta con gli occhi. Il video è un media che può aiutare molto a rendere visibile un’esperienza che è particolarmente udibile.
3) Mappa Bi è iniziata diversi anni fa nelle strade di Londra, tra una birra e una passeggiata sul Times. Non posso dare una vera e propria data, ma di sicuro nasce dalla curiosità che mi scaturiva passare da un quartiere all’altro e riconoscere di essere sceso alla fermata giusta, o meno, usando semplicemente le orecchie. Ho cominciato a capire quanto sia fondamentale rispettare le identità sonore delle comunità presenti. Esse rappresentano sogni, religioni, comunità, sport e cultura insomma…
4) Il video è un’esca per catturare i polli che provano ad ascoltare sapendo già quello che sentono. Il bello è che i nostri occhi ci ingannano sempre. Questo vale tanto con i suoni quanto nella vita di tutti i giorni. Il pregiudizio parte proprio dalla vista, ma lo possiamo combattere educando al vero ascolto della realtà.
5) Sicuramente l’obiettivo è quello di essere “incisivo” ma non voglio vivere nella memoria. Si pensa che il suono sia solo immerso nel passato, ma noi vogliamo partire dal passato per capire come creare nuove realtà sonore e imparare dal passato per raccontarlo agli architetti sonori del futuro, dir loro che un’alternativa esiste.
6) Non saprei definire le influenze che ho avuto, sono troppe o forse nessuna. Sono uno particolarmente testardo, credo che l’idea l’avessi già in testa. Posso dire di essermi confrontato con molti prima di buttarmi in questa avventura.
7) Per me il suono?! Boh non ci ho mai realmente pensato. Ha troppe caratteristiche per essere definito. Per me è l’evento più puro che esista. Pensare che se non vogliamo mangiare qualcosa non apriamo la bocca, se non vogliamo toccare qualcosa chiudiamo la mano, se non vogliamo vedere qualcosa chiudiamo gli occhi, ci possiamo difendere da quasi tutto ma non dal suono. Non a caso l’udito è il primo senso che si attiva… Forse viene solo dopo al ‘sesto’ . 😉
8) In realtà non era mia idea fare un archivio ma è venuto fuori col tempo. Comunque sia l’obiettivo è che questo database sia il più attivo possibile e che sappia relazionarsi con altre arti.
9) Non saprei, una cosa è certa però…Sound Map e Sound Art incominciano con “Sound” non a caso. Mappare aiuta a conoscere, fare arte con il suono aiuta a valorizzare.
10) Sono in pieno work in progress. Biella mi sta stretta e quindi proveremo ad aumentare il nostro confine. Un’altra frontiera è fare un E-commerce sonoro. Un database sul quale tu possa chiedere file sonori in HD. Ma non sono certo sia la via migliore. Vedremo…
11) No mai…non sapevo della loro esistenza. Io parto sicuramente come soggetto, ragazzo, uomo adottato, ma faccio quello che faccio forse perché mi sento parte di una comunità che è stata capace di crescermi e farmi apprezzare le sue qualità.
Grazie a te per le domande! |