Interracial dating

Il 14 febbraio questo tenero regalo di San Valentino (un lecca-lecca e un cofanetto di mentine a forma di cuore) mi aveva dato l’ispirazione, poi tra una cosa e l’altra, prima di finire per scrivere mi ci sono voluti due mesi ed eccolo, pubblicato il 23 aprile… Ad intrigarmi era stata l’analogia – seppur non proprio originale – tra il latte e il cioccolato in relazione alla mia pelle e a quella del mio compagno.Il termine esatto in inglese è interracial couples or relationships, letteralmente relazioni interrazziali; in italiano sono più in uso le espressioni coppie miste, relazioni multietniche o multiculturali, e – sempre in Italia – è difficile che questo argomento venga affrontato direttamente, la gente più che altro borbotta o commenta. In paese e in città si vedono i figli – frutto dell’incontro tra due o più culture e etnie – qualche coppia qui e là, ci si ricorda della storia tra May e Iapichino o di quella tra Balotelli e la Fico; ci si ricorda di aver visto il re-make di Il Re e io (Anna and the King) e che due anni fa al cinema si andava a vedere Loving 

Di fatto non capita di passeggiare e sentire i soggetti in questione urlare a squarciagola “siamo una coppia multietnicaaaaaa” o indossare t-shirt con la stessa frase stampata a caratteri cubitali; più che altro uno si limita ad esistere, affermandolo con la propria evidenza: si va in giro, a passeggio, al ristorante, al cinema…
Il numero di occhi che uno si può sentire addosso e il grado di soggezione in cui si può incorrere dipendono dal luogo, dal dove, anche dall’ora.
Nello specifico non è mi è ancora capitato di dover soddisfare la curiosità di qualcuno in materia, quelle domande dirette e indisponenti in stile Le Iene (del tipo “Come state o come fate a stare insieme?”) grazie a Dio esiste ancora qualcuno con un po’ di riserbo… [1] 

Forse, più ché la visibilità delle coppie miste, il nodo della questione è per l’appunto la percezione che le persone hanno di loro: di fronte alla non conoscenza o alla mancata consuetudine si fa largo il luogo comune per cui, a seconda del punto di vista di chi guarda, l’idea di coppia assume una valenza gradevole o sgradevole a secondo dei casi; un connubio per la quale uno è visto o vista come ‘traditore’ o ‘traditrice’ e l’altro come esemplare benevolente, un umano dal cuore gentile con la mente aperta. [2]

Per quanto mi riguarda gli esempi a mia disposizione sono pochi e poco calzanti ma ricordo bene, c’è stato chi ‘ci ha provato’ solo per il gusto di provare qualcosa di diverso, di ‘esotico’, mentre dal canto mio la ricerca mirava per lo più al ricevere affetto e comprensione. Per forza di cose, per chi come me è stato adottato internazionalmente e nello specifico, trans-razzialmente, è abbastanza comune formare coppie miste! Non è forse vero che si tende ad essere attratti da ciò che ci è familiare?! Io ne sono pienamente consapevole e con il tempo è diventato sempre più evidente: mi capita continuamente di ritrovare lineamenti, tratti somatici e caratteriali dei miei genitori adottivi in quelli di amici e ‘morosi’; e di notare come la loro semplice esistenza nei luoghi della mia infanzia e adolescenza abbia marcatamente contraddistinto la mia esperienza. Il primo esempio che mi viene in mente è il ricordo demenziale, seppur degno di nota, della tremenda cotta presa per Heric, il personaggio del cartone Rossana, reo di aver gli occhi chiari come quelli di mia mamma.

Piccole cose che non saltano subito agli occhi, piccolezze, particolari e impressioni che mi rassicurano: le ciglia lunghe, le spalle larghe, le mani grandi, morbide e calde, proprio come mio padre. Alcuni atteggiamenti e lati caratteriali, espressioni verbali e non, le movenze, l’incedere, il profumo, l’umorismo… Nel tempo, più di tutti gli ascendenti e gli oroscopi dell’universo, sono queste sottigliezze – somiglianze e differenze – ad avermi permesso di legarmi onestamente e profondamente a qualcuno. 

 

Alessia Petrolito

 

[1] Anche se pensandoci su, ai tempi del liceo quando qualche amico-pirla che chiedeva Ma è veramente come dicono?! Una volta che lo provi non torni più indietro!? Meglio bianco o nero?! c’è l’avevo. E per loro fortuna nessuno si è mai permesso di dispensare commenti sgradevoli “Peccato…” o “…è indecente” o “Che spreco…” in mia presenza; cosa non poi così inusuale quando all’interno di una coppia uno più o particolarmente bello o bella dell’altro… 

[2] Oltreoceano mi è capitato di avere un paio di discussioni sull’argomento, ed in particolare sul  sexual racism  come fenomeno e le sue applicazioni nella vita così come nelle dating app come Tinder con particolare riferimento a chi non si concede l’opportunità di frequentare sentimentalmente persone di etnia diversa. Come se poi l’attrazione fosse una scelta…