Adottivi/e su TikTok

Cosa succede quando digitiamo ‘adozione’ come keyword su TikTok?

Succede che, come risultato della ricerca su Tik Tok, otteniamo una lunga lista di video in cui tra balletti, POV (punti di vista), animaletti (è pieno di adorabili gattini, cagnolini, coniglietti, paperelle e altri cuccioli cresciuti in cattività o in attesa di adozione) e le tante reinterpretazioni dello sketch di Teresa Mannino “Tu non sei figlia di mamma e papà; tu sei stata adottata!” in “Infanzia difficile” (dove racconta le punzecchiature ricevute – in quanto terza figlia – da sua sorella e suo fratello per la sua mancata somiglianza con i genitori) ad occhiata più attenta si possono scorgere TikToker con una storia adottiva.

Troviamo gli sketch di vita adottiva di @4rnol4 con la collaborazione della sua famiglia al completo e vari Reel caricati da figl* adottiv*: brevi video con grafiche e contenuti sonori in cui fanno ‘coming out’ raccontando la storia della loro adozione, spiegando le proprie origini, riportando le reazioni che il loro aspetto suscita negli altri e le affermazioni imbarazzanti che si sentono rivolgere quando rivelano di essere stati adottat* o rispondendo alle domande dei loro follower.

Particolarmente difficile per chi come me va cercando altri adottivi sui social è destreggiare l’uso improprio della parola “adottata” nei POV e imparare a scindere e riconoscere una reale esperienza di adozione.

TikTok, un mondo social in cui la narrazione interattiva è in mano ai protagonisti ed è un piacere vederlo abitato anche da adolescenti e giovani adulti – adottiv*.

Per vedere i vari video con i vostri occhi potete provare a scaricare l’app e a seguire gli hashtag più utilizzati: #adozione, #adottivo, #figlioadottivo, #figliaadottata, ecc. Ah, poi ci sono anche io – trent’anni suonati – con il Manifesto di un* Adottiv* traduzione italiana di An Adoptee Manifesto di Angela Tucker.

Alessia Petrolito